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… Ancora immigrazione

Parlare di immigrazione oggi vuol dire tirarsi addosso l’ira di una buona parte degli italiani. Quelli che non la pensano come te.(L’articolo completo lo leggi nella mia pagina WordPress – I pensieri dell’aquila libera -)
Premesso che nessuno deve morire in mare di qualunque razza o religione sia, il problema principale è che non devono partire. Almeno non così. Credo che sia più che legittimo che una Nazione, debba conoscere nome, cognome, città di origine e di provenienza di tutte le persone che calpestano il suo suolo ed il perché ciascuno di loro é li. Se tutto questo non è possibile c’è da pensare che queste persone non hanno potuto avere documenti nel paese dove stavano. Il che mi fa supporre e che tanto belli e tanto onesti proprio non sono. Inoltre se ciascuno di loro ha pagato 5000 dollari per affrontare un viaggio tanto rischioso é una ulteriore conferma che per le strade legali non sarebbero potuti partire
Un viaggio aereo costa decisamente meno. La domanda sorge spontanea: perché devo avere sul territorio un 90% di pregiudicati contro un 10% di veri profughi che hanno il sacrosanto diritto di vivere in pace e tranquilli?
Visto che non possiamúo fermare le partenze dobbiamo ripristinare il numero chiuso di immigrazione come si faceva una volta. In base alle richieste giunte il Ministero rilascia tanti visti quante sono le richieste divise per paese. Gli altri aspettano l’ anno dopo. È quelli che ci sono gia e non sappiamo chi sono. rimpatrio immediato. Se il paese d’origine non li vuole si mettono su un aereo militare, tutti forniti di paracadute e si lanciano all’ inizio del deserto. Vedi che la corda la tirano. Così potremo dare a chi ha il diritto una vera accoglienza e la possibilità di rifarsi una vita e il rapporto con loro tornerà amichevole come con i loro nonni.L’alternativa è una guerra interreligiosa fra poveri. Cosa preferite?

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